The concert, in the wonderful Borgo Castello museum, was one of the best they played in Italy, thus Materiali Sonori decided to include in the celebrative CD of the festival ("All Frontiers", the title, edited as MASO CD 90026 in 1991) a very good rendition of "Live Ghosts". In that occasion, "Auditorium" magazine took an interview with Sweeney (read at http://ghettoraga.blogspot.com/2010/10/third-ear-band-old-time-alchemy.html).
composed by: G. Sweeney, M. Carter, P. Minns
recorded by: Claudio Zanin
performed by:
Glen Sweeney - hand drums
Mick Carter - synth guitar
Lyn Dobson - flute, soprano, vocals
Neil Black - electric violin
One of the few photos taken at the concert (by "Auditorium" magazine, 1990). |
So if you don't want to buy the original record (http://www.matson.it/html/cat2000.asp) also with tunes by After Dinner, Art Molou, Harold Budd among the others, you can now download it at
http://rapidshare.com/files/434861765/Live_Ghosts_1989_Gorizia.mp3
[Note that the Gorizia concert was published later in two different editions ("Live", 1996, and on the second disc of "Hymn to the Sphynx", 2001) and a track from the gig ("Third Ear Raga") appeared as a bonus-track on "Magic Music" CD edition].
Un racconto del terzo orecchio.
ReplyDeleteQuando frequentavo il liceo stavo vivendo parallelamente un'era incredibile di continue scoperte artistiche, soprattutto musicali al punto che la musica stessa avrebbe poi investito una gran parte della mia vita... all'epoca ascoltavamo di tutto e nuovi dischi uscivano quasi ogni giorno; non avendo grandi possibilità economiche, ognuno di noi acquistava cose diverse e ovviamente facevamo girare tutto... fino a che, nella seconda metà degli anni 70, un gruppo inglese avrebbe cambiato completamente la mia prospettiva sonora: Henry Cow. Ma prima di quel momento uno dei più affascinanti gruppi musicali era senz'altro la Third Ear Band. Ricordo ancora la prima volta che ascoltai "Music From Macbeth": in cuffia in un negozio del centro di Venezia... affascinato dalla grafica e immerso nel flusso elettroacustico, avevo atteso fino alla fine del disco e nessuno aveva osato disturbare la mia concentrazione. In seguito avevo acquistato i loro rari albums al mercato di Porta Portese, a Roma (la mia seconda città) ascoltandoli per anni con grande gioia e immutato stupore.
[>passaggio temporale<]
Nel 1990 fui invitato da Tullio Angelini a suonare con Marco Barel & Gigi Masin al festival All Frontiers, nello stesso auditorium di Borgo Castello dove l'anno precedente aveva suonato la TEB. Ero molto emozionato e sentivo l'elettricità di una curiosa connessione, casuale forse ma non troppo. Suonammo il 23 novembre senza monitor e con il mio basso feci una grande fatica a seguire i suoni, i sequencers ecc., ma alla fine fui felice di aver partecipato a quell'evento nel luogo dove aveva suonato uno dei miei gruppi preferiti di sempre. Un anno dopo, pubblicai come produttore e musicista "The Wind Collector", un album all'epoca ignorato, che oggi é amatissimo in giro per il mondo e venerato come un incredibile (e inspiegabile) oggetto di culto. Avendo conosciuto David Jackson (dei Van Der Graaf Generator) che suonava qualche giorno dopo, decisi di inviare una copia di quel vinile a lui e chiesi all'amico Tullio se poteva passarmi l'indirizzo di Glen Sweeney. Ho spedito il tutto e sono rimasto in attesa di qualche risposta... David mi aveva poi contattato ma da Glen nessuna notizia; ero un po' incerto, non sapevo se aveva ricevuto il disco o se lo aveva ascoltato... ma in fondo non importava: mi piaceva comunque l'idea che Glen avesse un mio segno di vita e quel silenzio era perfetto mantenendo un senso di mistero in sintonia con il fascino TEB. Così decisi di non investigare troppo, lasciando aperta ogni possibilità; soltanto dopo la scomparsa di Glen ho provato una forte amarezza per la perdita, ma nessun tipo di rimpianto... quel mistero non sarebbe stato mai risolto ed era giusto così.
Quando pubblicai il primo cd "Unfolk/Alessandro Monti" (2006) più di una recensione citava la TEB Come influenza; era, a mio parere, qualcosa di inconscio ma che certamente poteva essere udito anche se in forma di eco lontano... Quest'anno abbiamo celebrato il 10° anniversario del progetto Unfolk, ma nonostante il suono si sia ormai evoluto in mille direzioni diverse, una delle più grandi soddisfazioni della mia vita artistica resta quel primo paragone con la TEB... e per chiudere il cerchio il nostro distributore inglese (Burning Shed) ha in catalogo anche le ultime uscite del mitico gruppo!
Alessandro Monti :: Unfolk
www.unfolkam.wordpress.com
Thanks for sharing your past memories. I think your old "Unfolk" is one of the few records one can relate in some way to the true spirit of the Third Ear Band... An obscure underground masterpiece full of ideas and with a strong risk for a challenge...
ReplyDeleteGrazie, Luca... anche il comune amico Mirco Delfino ha trovato affinità con quel lavoro, forse per l'uso dell'improvvisazione col violino e le percussioni etniche. La cosa che non ho scritto però (e che appare davvero curiosa) é che l'ultimo brano di "The Wind Collector" era intitolato "La Luna"... eravamo nel 1990 e avevo spedito il disco a Glen. Nel 1994 usciva una bellissima Radio Session della TEB (con 3/4 della formazione del 2° album) contenente 2 brani: uno si chiamava "Raga La Luna", ma perchè non intitolarlo ad esempio Moon Raga? Una semplice coincidenza o un altro mistero del terzo orecchio?
ReplyDeleteHugs from UnfolkAM
Francamente non lo so, non ne abbiamo mai parlato, per quanto la cosa avesse incuriosito anche me... D'altro canto, se è senz'altro plausibile che possa essere stato 'ispirato' dal tuo disco (Glen era anzitutto un utilizzatore/manipolatore di suggestioni culturali recepite nell'aria...), ci sta anche che volesse proprio intitolare così il pezzo. Ricordo ad esempio che anche i grandi Can su "Soon over Babaluma" (1974) inclusero il brano "Come sta, la luna" e che l'espressione "la luna" è comunque diffusa anche tra gli anglofoni (vedi il Collins dictionary on line alla pagina https://www.collinsdictionary.com/dictionary/english/luna).
DeleteSi, infatti... amo i Can. Ma la cosa mi ha fatto piacere e non me n'ero mai accorto fino alla recente ristampa in doppio cd di quel vecchio album! Tra parentesi é l'unico pezzo di The Wind Collector in cui non suono neppure una nota... i casi della vita.
ReplyDeleteHo riletto la tua intervista a Paul Buckmaster e mi ha colpito molto la sua apertura e il suo entusiasmo ancora vivo verso un periodo così lotano di sperimentazione e ricerca.
Grazie ancora per la conversazione... e per la dedizione al timeless sound della TEB.
Speak soon,
Alessandro
Hai colto perfettamente lo spirito di Paul, che ha impressionato anche me. Era una persona entusiasta della vita, riconoscente verso le persone e le esperienze avute, modesta eppur diretta come mi è capitato raramente di incontrare... Anche se solo via mail, si è rivelato un musicista assoltamente creativo, sempre pieno di idee, aperto al confronto e disponibile (almeno con me)...
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